È incoraggiante vedere paesi vicini come India, Cina, Thailandia, Singapore e Malaysia inviare squadre di ricerca e soccorso e consegnare aiuti alla Birmania devastata dal terremoto. Ma i tagli degli Stati Uniti al bilancio dell’Usaid non potevano arrivare in un momento peggiore. La buona notizia è che il Regno Unito e gli Stati Uniti (nonostante tutto) hanno promesso rispettivamente 12,9 e due milioni di dollari. Speriamo che questi aiuti vadano a chi ne ha bisogno.

Il bilancio delle vittime continua a salire, mentre i soccorritori sono impegnati in una corsa contro il tempo alla ricerca di sopravvissuti tra le rovine. Il sisma ha provocato devastazioni diffuse nelle regioni di Mandalay, Sagaing, Magwe, Bago e Naypyidaw e in alcune parti dello stato Shan, nella parte nordorientale del paese. Le immagini di elefanti usati nelle operazioni di soccorso organizzate dai gruppi di resistenza armata che controllano la regione di Sagaing, vicina all’epicentro, sembrano arrivate dall’ottocento.

Come al solito, i criminali di guerra di Naypyidaw si comportano in modo spregevole e disonesto. Stavolta sappiamo che il mondo non si lascia ingannare. Due giorni dopo il terremoto la giunta militare ha lanciato bombardamenti aerei sul municipio di Pauk, nella regione di Sagaing, roccaforte della resistenza, e sul municipio di Nawnghkio, controllato dall’Esercito di liberazione nazionale Ta’ang, nello stato settentrionale dello Shan. Non si conosce l’entità dei danni e delle vittime dei raid perché le comunicazioni sono interrotte. La giunta ha anche ordinato un attacco aereo a Nawnghkio nelle ore immediatamente successive al sisma.

Da sapere
I possibili effetti sui combattimenti

◆ Il 1 aprile 2025 l’alleanza delle tre fratellanze, che include tre importanti milizie etniche armate, ha annunciato un cessate il fuoco di un mese per consentire i soccorsi. Questa “pausa umanitaria” dice molto sulla serietà della situazione sul terreno, scrive Sebastian Strangio su The Diplomat. “Mentre infatti il cessate il fuoco annunciato dalla resistenza legata al governo di unità nazionale in esilio è più che altro simbolico – perché questa non è impegnata in operazioni militari su vasta scala ma in azioni difensive e imboscate – l’alleanza delle tre fratellanze ha inflitto i colpi più duri all’esercito birmano nei quattro anni di guerra civile. Nel 2008 il paese fu devastato dal ciclone Nargis e, allora come oggi, la giunta militare impedì i soccorsi dando priorità a un referendum per cambiare la costituzione. I danni provocati dal ciclone furono così ingenti da mostrare la vergognosa incapacità amministrativa della giunta, contribuendo a un’apertura politica ed economica (seppur limitata) negli anni dieci. Anche lo tsunami del 2004 nell’oceano Indiano ebbe un impatto sul conflitto tra il Movimento per la liberazione di Aceh e l’esercito indonesiano nella provincia di Aceh, che nel 2005 firmarono un trattato di pace. È possibile che il terremoto porti a cambiamenti simili nella guerra civile birmana? È presto per dirlo e ci sono delle differenze rispetto al 2008: allora la giunta voleva migliorare le condizioni di sviluppo del paese. Mentre con il golpe del 2021 il generale Min Aung Hlaing, capo del regime, sapeva che stava condannando la Birmania a un enorme salto indietro”.


Dove sono gli elicotteri dell’esercito? Assenti dalle operazioni di ricerca e salvataggio, a quanto pare sono impegnati a bombardare sospetti obiettivi della resistenza e la popolazione civile. Il Consiglio di amministrazione dello stato (Sac), il nome ufficiale della giunta militare, deve fermare gli attacchi aerei su tutto il territorio nazionale. Nella regione di Sagaing le truppe del regime agiscono con estrema violenza da quattro anni, commettendo esecuzioni extragiudiziali, decapitazioni e massacri.

Questo messaggio deve arrivare a tutte le squadre di soccorso internazionali: tra le persone colpite dal terremoto che incontrerete, oltre alla sofferenza, noterete la capacità di resistenza. Inoltre osserverete la paura e il disgusto nei confronti del regime che ha preso il potere nel 2021. Ricordate, questo è un regime che ha mostrato tolleranza zero perfino nei confronti dei servizi funebri gratuiti e delle cliniche per l’hiv/aids. Ha arrestato e licenziato centinaia di medici e infermieri che si erano uniti al movimento di disobbedienza civile dopo il colpo di stato del febbraio 2021.

Come una missione di pace

Molte missioni umanitarie sono arrivate dai paesi dell’Associazione delle nazioni del sudest asiatico (Asean), oltre che da India e Cina. Riconosciamo che alcuni sono governi autoritari, governi militari con parvenza di amministrazione civile e paesi comunisti come la Cina, ma hanno comunque una missione in Birmania: salvare vite umane. È straordinario. La si potrebbe considerare una “missione di pace” in Birmania.

Il 29 marzo il ministro degli esteri di Singapore Vivian Balakrishnan ha giustamente chiesto un immediato cessate il fuoco “che faciliterebbe gli sforzi per fornire assistenza umanitaria e, in una prospettiva più ampia, la riconciliazione nazionale, la pace e la ricostruzione”.

Prima del terremoto, la Cina, il potente vicino che nel paese ha importanti investimenti e notevole influenza politica, aveva mediato dei “colloqui per il cessate il fuoco” tra la giunta e i gruppi armati, senza alcun risultato. Il regime deve interrompere immediatamente gli attacchi aerei e impegnare le sue truppe nelle missioni di soccorso. Lo stesso vale per le organizzazioni armate ribelli, tra cui la Forza di difesa del popolo e i gruppi armati a base etnica, che hanno promesso di fornire assistenza nelle missioni di soccorso e hanno accettato di interrompere temporaneamente i combattimenti. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati