Un inverno-primavera segnato dall’artwork di Daniele Castellano: dopo la collaborazione con Laura Agnusdei in Flowers are blooming in Antarctica, lo ritroviamo sulla copertina di Isla diferente di Populous, in uscita per la sua etichetta Latinambient. Copertina fluo-tropicale e notturna, un altro pezzo di un ecosistema visionario in cui l’umano più che occupare prova a capire come svuotarsi e uscire dalle solite abitudini.

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Coprodotto da Rocco Rampino, il disco di Populous /Andrea Mangia, è un percorso abbastanza rassicurante all’interno di un immaginario isolano – siamo a Lanzarote nelle sue varie declinazioni vulcaniche, tropicali e marittime – rinforzato da suoni liquidi e percussivi, dove Populous offre diverse basi per permettere all’acqua di cadere e creare rintocchi di volta in volta ipnotici, mai totalmente drammatici, preferibilmente contemplativi. Luna ácida con il featuring dei Fuera, originari di Nola, è in linea con un set messo insieme da Dev Hynes e dimostra che Isla diferente lavora bene soprattutto con i sottotoni e le desaturazioni della gioia. Stesso discorso vale per Objetos enterrados, dove prevale un sussurro infantile e forestale. Ci sono dischi che creano nuovi ambienti e altri che si limitano a percorrerli rinforzandone le caratteristiche per consolidare una svolta personale e collettiva: si sente che Andrea Mangia, producer che viene dalla musicologia prima che dalla moda, sta bene in questa modulazione che mette insieme pezzi di sud e vari modi d’intendere la notte, pronta a rinunciare a tutta la fluorescenza accumulata. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati