Mentre allacciavo il cappello di paglia sotto il mento speravo di riuscire a nascondere un paio di Vans anni duemila sotto un abito del tardo settecento ispirato a una certa modestia. I preparativi per lo spettacolo che stavamo per propinare a un pubblico ignaro erano finiti. Ero riuscita a convincere un gruppo di comiche brave e famose – Sarah Kendall, Lucy Porter e Barunka O’Shaughnessy – a unirsi a me in un’impresa potenzialmente umiliante. Indossando degli abiti di scena siamo entrate nel giardino idilliaco del Dove cottage a Wordsworth Grasmere, nel Lake district (distretto dei laghi), nel Regno Unito. Abbiamo recitato alcune delle opere più amate di William Wordsworth davanti a un piccolo gruppo di turisti perplessi.

Nel dicembre 1799 i fratelli Words­worth, William e Dorothy, nati in Cumbria (contea del nordovest dell’Inghilterra), tornarono a viverci perché William durante una passeggiata aveva visto che c’era una casa in affitto. I vicini li aiutarono a trasformare la loro “domestica striscia di montagna” negli oggi leggendari giardino e frutteto. Ancora oggi questo glorioso lembo di terra è perennemente rigoglioso di erbe, piante e fiori – con le campanule che annunciano la primavera e i bucaneve l’avvicinarsi dell’inverno – curato amorevolmente dalla giardiniera Jane Roberts.

Recita in costume

La bellezza della natura nel distretto dei laghi si è rivelata la più preziosa ispiratrice del poeta. In questi luoghi scrisse A fare­well, che contiene una frase molto citata: “Il luogo più incantevole mai incontrato dall’uomo”. Anche la sorella Dorothy era entusiasta della nuova residenza bucolica, nei suoi Grasmere journals (Diari di Grasmere) annotò: “Tutto verde e traboccante di vita”. Nei giardini il tempo si è fermato, ma non il centro visitatori, che dal 2021, dopo una ristrutturazione da 6,5 milioni di sterline (circa otto milioni di euro), ha un museo moderno che ospita la più importante collezione di opere di Wordsworth.

William e Dorothy vissero per otto anni nell’ex locanda, Dove cottage, prima di trasferirsi in una casa più grande nella vicina Allen Bank, visto che la famiglia stava crescendo. William aveva sposato Mary Hutchinson quando abitava ancora nel cottage. In visita venivano regolarmente il poeta Samuel Taylor Coleridge e lo scrittore Thomas De Quincey. I Wordsworth acquistarono la proprietà nel 1802 e la affittarono ad amici e sconosciuti fino al 1890, quando fu acquisita dal Wordsworth trust, un ente di beneficenza.

Nel decidere dove passare il fine settimana che noi quattro organizziamo ogni anno, la scelta è caduta sul villaggio di Grasmere perché ha tutti i requisiti adatti: sentieri nel verde, colline, natura incontaminata e tranquillità, oltre all’ispirazione letteraria, grazie al lascito di Wordsworth e alle tante offerte culturali. Abbiamo affittato sulla piattaforma Plum guide la casa Grass of Parnassus. A convincerci è stata la posizione tranquilla sulle rive del lago Ullswater, immortalato dal pittore inglese William Turner e amato dai Wordsworth. Proprio durante una passeggiata con Dorothy, William rimase incantato da “una moltitudine di dorati narcisi” lungo le rive del lago. Nacque così una delle sue poesie più famose, I wandered lonely as a cloud.

Dopo aver recitato con una punta di enfasi di troppo nei giardini paradisiaci del Dove cottage, ci restava solo da visitare la casa dei Wordsworth. Mi commuove vedere i luoghi in cui un artista ha vissuto e lavorato, sedermi proprio lì dove ha creato le sue opere, osservare quello che vedeva dalla finestra. Percorrere la casa indossando un abito di scena ha aggiunto un tocco d’intensità, risvegliando emozioni anche in un gruppetto di ciniche come noi. I curatori hanno fatto un lavoro meraviglioso nel preservare la memoria di chi ci ha abitato, con reperti accuratamente selezionati come la tremenda lettera che informa Wordsworth della morte in mare dell’amato fratello John e in cui si chiede di dare la notizia anche a Dorothy. Non credo però che il poeta sarebbe stato contento di vederci in posa per una foto intorno al suo letto.

Il gregge sospettoso

Forse Wordsworth non sarebbe stato così sorpreso dalle similitudini tra i nostri due gruppi. Quando abbiamo scelto gli abiti per la performance, William, Dorothy e Samuel Coleridge sono stati impersonati rispettivamente da Sarah, Lucy e Barunka. Non solo i loro vestiti gli calzavano a pennello, ma abbiamo anche scoperto che erano alte quanto i personaggi che interpretavano, circostanza incredibile se si considera che Barunka e Sarah vestivano i panni di due uomini e che Lucy è alta appena un metro e cinquanta. Dopo aver ispezionato a lungo la casa di Wordsworth, abbiamo esplorato il resto del villaggio. Un invitante aroma di dolci ci ha guidate fino a una fila che si snodava davanti al Grasmere gingerbread di Sarah Nelson. Dopo anni passati a perfezionare la sua ricetta del pan di zenzero, Nelson trovò la formula vincente nel 1854 raggiungendo l’equilibrio tra torta e biscotto. Nata in una famiglia povera, fu una pioniera dell’istruzione: modellava i suoi dolci in forma di lettere dell’alfabeto per insegnare a leggere ai bambini del posto.

Dopo aver reso omaggio alle tombe di Nelson e Wordsworth, nel cimitero di St. Oswald, abbiamo concluso la giornata con un pasto al Cafe Grand di Grasmere, felici di non aver ordinato l’agnello, visto che mentre ammiravamo il panorama spettacolare dei campi, abbiamo incrociato lo sguardo con un gregge di pecore che ci osservava sospettoso.

Rinvigorite dalla nostra avventura, siamo andate a vedere la splendida cascata di Aira Force. Mentre si cammina nel bosco il salto d’acqua si rivela a poco a poco, un dono d’incredibile bellezza.

Una visita nel distretto dei laghi non può dirsi completa senza un giro in barca. Dopo aver contemplato dall’acqua il panorama meraviglioso, siamo sbarcate vicino a Dalemain Mansion, nota per ospitare il concorso mondiale di marmellate. Ci ha ricevute la fondatrice Jane Hasell-McCosh, che ci ha accompagnate in una passeggiata tra gli incantevoli giardini della casa e ci ha fatto provare molte marmellate vincenti.

Tornate a Ullswater abbiamo cenato e fatto un ultimo brindisi all’amicizia. La mattina dopo siamo ripartite dal distretto dei laghi ispirate, rigenerate e più unite che mai. Eravamo pronte per pianificare una nuova avventura, forse questa volta senza costumi. ◆ nv

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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati