I colloqui per la formazione di quello che dovrebbe essere il primo governo di estrema destra in Austria si sono arenati il 12 febbraio, con i partiti che hanno espresso disaccordo su alcuni incarichi chiave.

Il Partito della libertà dell’Austria (Fpö, di estrema destra), che a settembre è stato per la prima volta in testa ai sondaggi nazionali, dall’inizio di gennaio sta negoziando con il Partito popolare (Övp), da sempre al governo, per formare un nuovo governo.

Ma dalla scorsa settimana sono apparsi dei problemi nel negoziato, con il leader radicale dell’Fpö, Herbert Kickl, che ha insistito sul fatto che il suo partito vuole sia il ministero dell’interno sia quello delle finanze, possibilità che l’Övp ha rifiutato.

In una dichiarazione di mercoledì, l’Övp ha affermato di volere ottenere il ministero dell’interno e trasferire le questioni relative all’asilo e alla migrazione in un nuovo ministero separato.

L’Fpö, a sua volta, ha respinto la proposta dell’Övp in quanto “irta di numerosi problemi costituzionali” e “destinata a fallire”.

I protocolli dei negoziati trapelati nel fine settimana hanno mostrato numerose questioni in sospeso, tra cui la politica dell’Unione europea e il trattamento dei richiedenti asilo. Se i colloqui andranno a buon fine, sarebbe il primo governo austriaco guidato dall’estrema destra.

Ma nelle sue richieste, diffuse pubblicamente sui social network, l’Fpö ha fatto “il passo più lungo della gamba, mostrando scarsa disponibilità al compromesso”, secondo l’analista politico Thomas Hofer.

“Kickl cerca di affrontare la questione un po’ come Trump, volendo davvero realizzare le sue promesse elettorali una per una e lavorare su di esse”, ha dichiarato Hofer all’Afp, aggiungendo che le richieste che Kickl ha messo sul tavolo “non potranno mai essere accettate dall’Övp”.

Secondo gli analisti se i colloqui dovessero fallire è probabile che si tengano elezioni anticipate, con l’Fpö in netto vantaggio sui rivali. L’Fpö si attesta a più del 35 per cento delle preferenze nei sondaggi di opinione, rispetto al 29 per cento di settembre.

L’Övp, che a settembre era arrivato al secondo posto con il 26 per cento, è crollato al 18 per cento circa e ora si trova al terzo posto dietro i socialdemocratici nei sondaggi.

Dopo le elezioni l’Övp ha cercato di formare un governo con i socialdemocratici e un partito liberale più piccolo, La nuova Austria e forum liberale (Neos), ma i colloqui sono falliti all’inizio di gennaio.

Questa settimana sia i socialdemocratici sia Neos si sono detti pronti a dialogare nuovamente con l’Övp per evitare un governo guidato dall’Fpö.

Decine di migliaia di persone hanno protestato a Vienna contro i negoziati, esprimendo il timore che un governo guidato dall’Fpö possa indebolire lo stato di diritto, essere una minaccia per le minoranze e per i diritti.