Uno degli aspetti più curiosi della campagna per le elezioni del 20 settembre è che molti commentatori canadesi sostengono che il voto non sia importante. Questo forse per via dei tempi e dei modi con cui sono state convocate le elezioni, con il premier Justin Trudeau che ha deciso di anticiparle per cercare di rafforzare la sua maggioranza. Ma non si possono ignorare le differenze evidenti tra i liberali, oggi al governo, e i conservatori.

Nelle ultime settimane Erin O’Toole, il leader conservatore, ha cercato in tutti i modi di presentarsi come un centrista, cioè l’opposto di quando era arrivato alla guida del partito. Ma questa svolta non cancella il fatto che i conservatori e i liberali hanno posizioni e filosofie profondamente distante su quasi tutto, dai vaccini al cambiamento climatico passando per l’aborto e i servizi per l’infanzia.

La posizione della destra sui vaccini – trattarli come una scelta individuale invece che come una questione di responsabilità collettiva – farebbe tornare indietro il paese nella lotta alla pandemia. Inoltre O’Toole si rifiuta di rivelare quali candidati del suo partito sono vaccinati. Non è un fatto da poco: se ci sono divergenze tra i suoi parlamentari sul vaccino, i canadesi hanno il diritto di saperlo.

Il tema centrale

Sulla crisi climatica i conservatori hanno dovuto prendere atto, loro malgrado, della nuova realtà. A O’Toole va riconosciuto il merito di aver preparato qualcosa di vagamente simile a un piano per il clima. Ma le buone notizie si fermano qui. Se i conservatori dovessero andare al governo, ridimensionerebbero gli impegni del paese sul taglio delle emissioni, violando di fatto gli accordi di Parigi del 2015. Al congresso di marzo gli iscritti hanno votato contro il riconoscimento formale del cambiamento climatico. Una conseguenza del fatto che nel partito ci sono molti parlamentari scettici o negazionisti.

Da sapere
Testa a testa
Sondaggi per le elezioni del 20 settembre 2021 - Canadian Broadcasting Corporation
Sondaggi per le elezioni del 20 settembre 2021 (Canadian Broadcasting Corporation)

◆ Il 20 settembre 2021 in Canada si voterà per rinnovare il parlamento. Le elezioni erano previste per il 2023, ma il premier Justin Trudeau ha chiesto lo scioglimento delle camere. Nel 2019 il suo partito (i liberali) aveva vinto le elezioni ma non aveva ottenuto la maggioranza dei seggi in parlamento e aveva dovuto formare un governo di minoranza. Per l’esito delle elezioni sarà importante il risultato dei Nuovi democratici, l’altro partito di sinistra, che sta cercando di strappare voti a Trudeau con proposte ambiziose, come un maggiore taglio delle emissioni e la cancellazione dei debiti studenteschi. Reuters


Sull’aborto O’Toole sostiene di essere a favore della libertà di scelta delle donne. Ma bisogna ricordare che durante la campagna elettorale per la guida del partito aveva cercato il consenso degli antiabortisti, e che nel programma dei conservatori si parla di “diritti di coscienza” per gli operatori sanitari. Cosa più importante, solo lo scorso giugno la maggioranza dei parlamentari conservatori si era dichiarata favorevole a limitare l’accesso all’aborto.

Altre differenze importanti riguardano i sostegni all’infanzia e alle famiglie. Secondo i calcoli della Reuters, con il piano proposto dai liberali il costo medio pagato dalle famiglie di Toronto per l’accudimento di un figlio passerebbe da 1.578 dollari al mese a 210 dollari. Con il piano dei conservatori non scenderebbe sotto i 1.178 dollari. Garantire un’assistenza all’infanzia accessibile è l’aspetto più importante per la ripresa economica del Canada. Perché consentirebbe di far tornare al lavoro le donne costrette in casa durante la pandemia per occuparsi dei figli. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati