Pierre Poilievre, favorito per diventare il prossimo primo ministro del Canada, è convinto che il suo paese sia “sfasciato” e in preda al “crimine e al caos”. Il candidato conservatore ha definito il primo ministro Justin Trudeau “uno spostato” e ha accusato i suoi ministri di essere “pazzi”, “incompetenti” e “inaffidabili”. A settembre in parlamento ha attaccato Jagmeet Singh – leader del Nuovo partito democratico (Ndp, sinistra) e dell’opposizione, nonché ex sostenitore di Trudeau – chiamandolo “falso, ipocrita e imbroglione”, oltre che “venduto”. Singh si è alzato dalla poltrona in preda alla rabbia, si è avvicinato a Poilievre e l’ha invitato a “farsi sotto”. “Prova a toccarmi!”, ha ringhiato Poilievre mentre il presidente della camera faticava a riportare la calma.

Poilievre, 45 anni, leader del Partito conservatore, si è spinto ai limiti delle regole della politica canadese con uno stile combattivo e un messaggio contro le élite e populista che è stato definito “autentico” dai suoi sostenitori e “trumpiano” dagli avversari.

Finora ha funzionato. Nel 2024 Poilievre e il suo partito hanno conquistato un vantaggio a doppia cifra nei sondaggi rispetto a Trudeau e al suo Partito liberale (centrosinistra). Se le previsioni dovessero rivelarsi esatte, Poilievre sarà il prossimo primo ministro del paese dopo le elezioni legislative, che si terranno entro ottobre. Il 6 gennaio, infatti, Trudeau ha annunciato che si dimetterà da leader del partito e da primo ministro una volta individuata la persona che sarà scelta per sostituirlo.

Politico di carriera conosciuto da tempo, dotato di uno spiccato istinto che gli permette di capire bene le tendenze dell’elettorato, Poilievre ha sfruttato la crescente impopolarità di Trudeau facendolo apparire lontano dai bisogni delle persone comuni.

Il politico conservatore ha manipolato il panorama politico nazionale, concentrandosi su temi che secondo molti canadesi sono stati trascurati dal governo Trudeau, come l’elevato prezzo delle case, l’inflazione e l’immigrazione.

“Un tempo sembrava un secchione, ora si presenta come un uomo affermato che investe in bitcoin e piace ai giovani, soprattutto ai maschi”

In occasione della conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni, Tru­deau ha dichiarato che la “visione di Poilievre non è quella giusta per i canadesi”, aggiungendo che il leader dell’opposizione non ha presentato un “piano ambizioso e ottimistico per il futuro del Canada”.

Ora che gli elettori potranno analizzare meglio le sue posizioni, non è chiaro se Poilievre sarà capace di mantenere il vantaggio nei sondaggi o addirittura di farlo aumentare. Nei prossimi mesi, però, la scelta del successore di Trudeau potrebbe far partire una rimonta del centrosinistra. Durante la campagna elettorale Poilievre, leader dei conservatori dal 2022, dovrà conquistare gli elettori meno radicali.

“Sarebbe molto diverso da tutti i capi di governo del passato”, sottolinea Duane Bratt, politologo della Mount royal university di Calgary, in Alberta. “È uno che non si tira indietro. Questo lo rende un ottimo leader dell’opposizione e potenzialmente anche un buon sottosegretario. Ma riuscirà ad affermarsi alla guida del paese?”.

Dalla parte dei camionisti

Come altri leader populisti, Poilievre ha approfittato delle frustrazioni maturate dopo la pandemia a causa dell’aumento del costo della vita, dell’alto prezzo degli alloggi e della percezione di un atteggiamento arrogante da parte del governo Trudeau, che ha preso decisioni cruciali (come la scelta di favorire l’immigrazione o l’imposizione di una tassa sulle emissioni di gas serra) senza offrire agli elettori le dovute spiegazioni né tantomeno consultarli. Tre anni fa Poilievre era stato uno dei pochi politici ad appoggiare i camionisti che avevano paralizzato il centro della capitale Ottawa per protestare contro l’obbligo vaccinale. “Ha incanalato l’ostilità del paese all’élite”, conferma Lori Turnbull, politologa della Dalhousie university di Halifax, in Nuova Scozia. “È populista e critico verso le istituzioni. Questi due elementi costituiscono una parte importante del suo messaggio”.

Poilievre ha scelto un approccio conservatore basato sulla libertà personale, la riduzione della presenza dello stato nella vita delle persone, i tagli alle tasse, la lotta al crimine e gli aiuti per l’industria del petrolio canadese, condendo il tutto con una serie di bordate contro le “élite globaliste di Davos”. In passato ha minacciato di licenziare il direttore della banca centrale, ha elogiato le criptovalute e ha preso di mira i mezzi d’informazione tradizionali, a cominciare dall’emittente pubblica Cbc, a cui ha promesso di tagliare i fondi. “Il problema di questo paese e dei molti altri colpiti dall’orribile utopia progressista è che tutto si riduce alle manie di grandezza e all’egoismo dei leader, mentre a farne le spese sono le persone comuni”, ha dichiarato in una recente intervista rilasciata a Jordan Peterson, psicologo e punto di riferimento dei conservatori sui social network. “Penso che questo sia un altro motivo per cui stiamo avendo un buon successo”, ha aggiunto. “Le persone apprezzano che finalmente ci sia qualcuno deciso a restituire ai canadesi il controllo della loro vita”.

Elon Musk, miliardario e collaboratore del presidente statunitense Donald Trump, ha commentato con entusiasmo – “ottima intervista” – l’intervento di Poilievre nel podcast di Peterson. Musk condivide anche l’opinione negativa di Poilievre su Trudeau. “Amico, non sei più il governatore del Canada, quindi quello che dici non ha importanza”, ha scritto il miliardario dopo che Trudeau ha definito “impossibile” l’idea che il Canada possa entrare a far parte degli Stati Uniti, come ipotizzato da Trump.

Anche nella sfera privata Poilievre è agli antipodi rispetto a Trudeau, che è figlio di un primo ministro ed è cresciuto nella residenza ufficiale di Ottawa. Nel tentativo di porre l’accento sulle sue umili origini, Poilievre ha spesso ricordato di essere nato a Calgary e di essere stato dato in adozione perché la madre aveva solo sedici anni. I suoi genitori adottivi erano insegnanti e si separarono quando Pierre aveva dodici anni. In seguito il padre adottivo ha dichiarato di essere gay.

Nel 2022, quando è stato eletto leader del Partito conservatore con una maggioranza schiacciante, Poilievre ha ringraziato la madre biologica, i genitori adottivi e il partner di suo padre, tutti presenti in platea. “Siamo un gruppo misto e complicato, come lo sono molte famiglie e come lo è il nostro paese”, ha detto Poilievre, sostenitore del matrimonio tra persone dello stesso sesso e del diritto all’aborto.

Poilievre ha due figli con la moglie Anaida Galindo, ex funzionaria del senato che ha conosciuto a Ottawa. Galindo è nata in Venezuela ma è cresciuta a Montréal. Poilievre ha parlato spesso dei vantaggi dell’immigrazione, citando come esempio la famiglia della moglie, arrivata in Canada “senza risorse” e capace di “costruire il nostro paese come molte famiglie di immigrati”.

Un nuovo stile

Attivo negli ambienti politici di Calgary fin dall’adolescenza, nel 2005 Poilievre è diventato il più giovane parlamentare della storia del Canada, a 25 anni. Nel corso degli anni ha scalato i ranghi all’interno del partito impressionando i politici più esperti con la sua etica del lavoro, l’intelligenza e la combattività, guadagnandosi il soprannome di “Skippy”, dal nome di un canguro protagonista di una serie televisiva degli anni sessanta. Nell’estate del 2023 Poilievre ha cercato di cambiare stile, abbandonando l’abito blu a beneficio dei
jeans e a volte anche delle magliette aderenti. Gli occhiali dalla montatura quadrata hanno lasciato spazio alle lenti a contatto e agli occhiali da sole. “Ha trasformato la sua immagine. Un tempo era un secchione con gli occhiali e lo sguardo serioso, ora si presenta come un uomo affermato che investe in bitcoin e piace ai giovani, soprattutto ai maschi”, spiega Turnbull.

Durante la sua intervista con Peterson, Poilievre ha raccontato di essere diventato più “tosto” dopo la nomina a leader dei conservatori, promettendo di essere pronto a guidare il paese. “Per me è una questione personale”, ha spiegato. “Non vengo da una famiglia privilegiata. Sono stato adottato da due insegnanti e sono cresciuto in un quartiere normale. A volte in casa mancavano i soldi, ma sono riuscito comunque ad arrivare fin qui”. ◆ as

Biografia

1979 Nasce a Calgary, in Canada, figlio di una ragazza di sedici anni. Poco dopo la sua nascita lo adotta una coppia d’insegnanti.
1993 Abbandona il wrestling per un infortunio.
1995 Comincia a fare attivismo politico nel Partito conservatore.
2004 Diventa il più giovane parlamentare nella storia del Canada.
2015 È nominato ministro del lavoro nel governo conservatore di Stephen Harper.
2022 Diventa il leader del Partito conservatore.


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Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 70. Compra questo numero | Abbonati