Figlia dell’architetto di corte degli Este a Ferrara e diventata monaca a 14 anni, nel 1593 Vittoria Aleotti pubblicò la Ghirlanda de madrigali, la sua prima opera profana. È una raccolta emblematica della musica moderna della fine del rinascimento. All’epoca Ferrara era un centro cardinale dell’avanguardia musicale anche grazie al Concerto delle dame, il gruppo femminile della duchessa Margherita Gonzaga che era stato formato da Luzzasco Luzzaschi (qualche suo pezzo è qui un buon complemento al programma). Raffaella Aleotti fu allo stesso tempo testimone ed erede di quel momento glorioso della storia musicale italiana: ne danno prova i sapienti contrappunti che offre ai testi di Torquato Tasso e Battista Guarini, altre due glorie ferraresi. La Ghirlanda trova in Christoph Dittmar e nel suo ensemble degli interpreti scrupolosi e ispirati: sei cantanti che si combinano per formare quartetti adatti a ciascun madrigale, mantenendo in perfetto equilibrio la polifonia. Liuto e clavicembalo danno alla musica un supporto che non oscura mai né il contrappunto né le parole.
Denis Morrier, Diapason
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati