Il 25 marzo Emergency lawyers, un collettivo di avvocati che documenta le violazioni dei diritti umani durante la guerra civile in Sudan, ha affermato che centinaia di civili sono rimasti uccisi in un attacco dell’esercito sudanese contro un mercato a Tora, nello stato del Darfur Settentrionale.

“L’aviazione sudanese ha compiuto un massacro orribile, uccidendo centinaia di civili e ferendo gravemente decine di altri”, ha fatto sapere Emergency lawyers.

A causa dell’interruzione delle telecomunicazioni in tutto il Darfur, l’Afp non ha ancora potuto verificare l’informazione e l’esercito sudanese non ha risposto alle richieste di chiarimenti.

La guerra civile in Sudan tra l’esercito, guidato dal capo della giunta militare Abdel Fattah al Burhan, e le Forze di supporto rapido (Rsf), guidate da Mohamed Hamdan Dagalo, scoppiata nell’aprile 2023, ha causato decine di migliaia di morti e più di dodici milioni di sfollati. La crisi umanitaria in corso è una delle più gravi della storia recente.

Sia l’esercito sia le Rsf sono accusate di crimini di guerra per aver deliberatamente preso di mira i civili e bloccato gli aiuti umanitari.

Nella regione del Darfur, nell’ovest del paese, si sono verificate alcune delle peggiori atrocità della guerra, tra cui bombardamenti di aree residenziali, attacchi a campi di sfollati e violenze etniche sistematiche.

Nelle ultime settimane si sono intensificati i combattimenti ad Al Fashir, capoluogo dello stato del Darfur Settentrionale, assediato dalle Rsf dal maggio 2024.

Anche se le Rsf dispongono di droni di ultima generazione, l’esercito mantiene il predominio dei cieli grazie all’aviazione e colpisce regolarmente le posizioni dei paramilitari nella regione.

Il 21 marzo l’esercito aveva annunciato di aver riconquistato il palazzo presidenziale nella capitale sudanese Khartoum, dopo aspri combattimenti con le Rsf.

“Continueremo ad avanzare su tutti i fronti fino a quando la vittoria non sarà completa, con l’intero paese libero dalle milizie e dai loro sostenitori”, aveva dichiarato alla tv di stato il portavoce dell’esercito Nabil Abdallah, riferendosi alle Rsf.