
Lo scontro tra l’Unione europea e i governi sovranisti di Polonia e Ungheria è a livelli di guardia. Nei giorni scorsi il primo strappo si è consumato sul tema dei diritti della comunità lgbt: il 15 luglio la Commissione europea ha aperto due procedure d’infrazione contro Budapest e Varsavia. All’Ungheria contesta l’approvazione di una legge che vieta la diffusione tra i minori di materiale che “promuove” l’omosessualità e il cambio di sesso, mentre accusa la Polonia di non aver dato risposte esaurienti alle richieste di chiarimenti sulle cosiddette “zone libere dall’ideologia lgbt” istituite in alcuni comuni. I paesi hanno due mesi per rispondere ai dubbi di Bruxelles. Lo scontro più grave, invece, ha coinvolto esclusivamente la Polonia e riguarda un tema che da anni divide europeisti e sovranisti: il rispetto dello stato di diritto e del principio della separazione dei poteri. Sempre il 15 luglio la Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue) ha stabilito che la procedura disciplinare per i giudici introdotta nel 2017 dal partito al potere, Diritto e giustizia, viola le leggi europee, tra le altre cose perché può essere usata per fare pressioni sui magistrati. Il giorno prima la Cgue aveva intimato a Varsavia di sospendere ogni attività del meccanismo disciplinare. Poco dopo era intervenuta anche la corte costituzionale polacca, dichiarando incostituzionale l’applicazione delle misure provvisorie della Cgue relative alla giustizia polacca. Una sfida aperta all’autorità della corte europea, a cui la Commissione, spiega Politico, ha risposto ricordando il principio del primato del diritto comunitario e sottolineando che “le decisioni della Cgue sono vincolanti per gli stati membri”. Il 20 luglio, infine, la Commissione europea ha pubblicato il suo secondo rapporto sullo stato di diritto nei paesi dell’Unione, da cui emerge che quelli dove la situazione è più preoccupante sono, come nel 2020, Ungheria e Polonia. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati