I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Vanja Luksic.

È quasi un testo surreale, questo magnifico racconto della giornalista Marina Collaci, popolato di personaggi favolosi. Eppure s’ispira a un fatto accaduto davvero, anche se sembra incredibile. In un piccolo paese delle Puglie, San Nicandro Garganico, un contadino invalido e carismatico, Donato Manduzio, che nel libro diventa il mago Ippazio, riesce a convincere la piccola comunità di contadini a convertirsi all’ebraismo. Questo succede nel 1938, l’anno delle leggi razziali. Di fronte alla fame e alla povertà che lo circonda, Ippazio non riesce più a credere nel Messia. Scopriamo il paesino pugliese (Civitella, nel libro) con Freddy, nato e cresciuto a Broccolino (Brooklyn, certo), tornato nella terra dei suoi avi. Ha un lavoro, non esattamente limpido, assicurato dal regime fascista. Poi arriverà anche il rabbino polacco Alfred Schlikowsky, per incontrare Ippazio. Il parroco, don Ciccio, è sconvolto da quello che succede. Ma non le donne eccezionali del paese, come Nunziatine, la moglie di Ippazio, o Lucetta, innamorata di lui. In questa società patriarcale, sono loro le più forti. Qualche anno dopo, insieme agli alleati, arrivano anche i soldati della Jewish brigade, dalla Palestina. E quando torneranno in Palestina non saranno soli.

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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 85. Compra questo numero | Abbonati