
Esiste un fumetto pittorico rivolto al grande pubblico. Un buon esempio è questo delizioso racconto, scritto da Germano Zullo e disegnato da Albertine, entrambi svizzeri, che piacerà ai bambini, soprattutto ai più piccoli, ma anche agli adulti, per la sua spontaneità e la sua anarchia tutta infantile. Possiede molte di quelle qualità che nei bambini spesso abbondano prima che le griglie della società adulta li ingabbino progressivamente. Come in un altro bel titolo edito da Logos uscito da poco, Pirata novello di Lionel Richerand, un piccolo viaggio per le vacanze al mare con roulotte che ha tutto il sapore della provincia e dei suoi percorsi regolari quanto ripetitivi sconfina velocemente nei percorsi e nelle destinazioni più improbabili: il protagonista e il suo cane finiscono sul pianeta Venere senza che se ne accorgano. Le strade della fantasia sono infinite e così cane e protagonista si ritrovano come in uno specchio rovesciato quando fanno amicizia con una venusiana con roulotte e animalino giallo domestico. Albertine lavora a recuperare l’infanzia del disegno infantile come del fumetto stesso e lo fa per mezzo di campiture di colore di grande eleganza tanto nelle singole vignette che all’interno dell’architettura delle tavole che, dialogando con l’arte contemporanea, raggiungono una vera dimensione interiore e non solo un’estetica coreografica. Anche le strade delle forme dell’arte sono infinite.
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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 85. Compra questo numero | Abbonati