Nuovi focolai d’infezione, caos nei trasferimenti e gaffe di politici abbondano a Tokyo, dove alla vigilia dell’inaugurazione delle Olimpiadi gli organizzatori si sono trovati alle prese con vari problemi di difficile soluzione. Provvedimenti pensati per garantire un evento “tranquillo e sicuro”, apparentemente perfetti sulla carta, non stanno dando grandi risultati.

Sono più di settanta i positivi al covid-19 tra atleti, allenatori e persone che lavorano a stretto contatto con le delegazioni. Le misure adottate per impedire la diffusione del virus hanno cominciato a cedere a cinque giorni dalla cerimonia di apertura e i funzionari olimpici stanno facendo i salti mortali per minimizzare i rischi sanitari. “Il pericolo che i partecipanti ai Giochi si mischino con la popolazione è molto basso”, ha dichiarato il direttore esecutivo del Comitato olimpico internazionale (Cio), Christophe Dubi. “Possiamo garantire che la trasmissione tra i due gruppi è pressoché impossibile”.

Anche se quasi tutte le gare si svolgeranno senza pubblico, il virus potrebbe comunque diffondersi tra le decine di migliaia di atleti, persone degli staff e giornalisti stranieri, molti dei quali sono usciti dalla quarantena obbligatoria dopo l’arrivo a Tokyo. Decine di atleti di diverse delegazioni sono finiti in isolamento dopo che qualcuno vicino o dentro la loro squadra è risultato positivo. Stando al Cio, circa l’80 per cento delle migliaia di persone tra atleti, staff e giornalisti stranieri sarebbe vaccinato, ma molti sottovalutano o ignorano le richieste di limitare gli spostamenti.

Il 16 luglio un sollevatore di pesi ugandese si è allontanato dalla struttura nella prefettura di Osaka, dove la sua squadra si stava allenando, e ha fatto perdere le sue tracce, lasciando un biglietto in cui spiegava di voler restare a vivere e lavorare in Giappone. Quattro giorni dopo è stato ritrovato a casa di un conoscente, a 160 chilometri dall’hotel.

Da sapere
Non è esclusa l’interruzione

◆ Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono in programma dal 23 luglio all’8 agosto 2021, le paralimpiadi dal 24 agosto al 5 settembre. Il 20 luglio Toshiro Muto, capo del Comitato organizzatore, non ha escluso l’interruzione dei giochi se i contagi da covid-19 dovessero aumentare. L’impopolarità delle Olimpiadi ha spinto i dirigenti di alcuni degli sponsor principali – Panasonic, Fujitsu, Nec, Toyota, Asahi, Meiji, Nippon – a non partecipare alla cerimonia inaugurale del 23 luglio, che si terrà a Tokyo senza spettatori. La Toyota ha anche rinunciato agli spot televisivi legati ai giochi. Nemmeno il musicista Cornelius, scelto per comporre le musiche della cerimonia, sarà presente: ha dovuto rinunciare all’incarico dopo aver ammesso di aver bullizzato anni fa un compagno di scuola disabile. Asahi Shimbun


Mentre gli organizzatori si arrabattano per riportare la situazione sotto controllo, la variante delta del covid-19 sta facendo aumentare le infezioni (il 21 luglio erano 3.836 nel paese, di cui 1.387 a Tokyo). Anche se nella capitale è in vigore il quarto stato di emergenza, il traffico pedonale non è calato in modo significativo, anche perché a ogni estensione del provvedimento l’impatto delle misure anticontagio, in larga misura su base volontaria, diminuisce.

Shigeru Ami, capo della commissione del governo sul covid-19, durante una seduta parlamentare a porte chiuse ha detto che gli sforzi per limitare la circolazione della persone potrebbero essere inutili: “La gente è stanca e, a quanto mi dicono, i titolari di bar e ristoranti in particolare non ne possono più”. Dalla fine del 2020 i locali delle città più popolose sono diventati il principale bersaglio dei funzionari incaricati di limitare la diffusione del contagio, con conseguenze economiche molto pesanti. Oltre a non poter servire alcolici dopo le 19 e a dover chiudere alle 20, gli esercizi commerciali di Tokyo non possono nemmeno più contare sull’afflusso di turisti dal resto del paese, che avrebbero dovuto assistere alle gare. “È un momento difficile”, ha dichiarato la governatrice della città Yuriko Koike. “I giochi ci offrono però l’opportunità di riunirci nel comfort delle nostre case e divertirci con i nostri cari”. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati