
Călin Georgescu, il candidato di estrema destra e filorusso che aveva vinto a sorpresa il primo turno delle presidenziali romene di novembre, poi annullate per presunte interferenze russe, non parteciperà alle nuove votazioni, in programma l’8 maggio. L’ha stabilito la corte costituzionale romena l’11 marzo, confermando la decisione presa due giorni prima dalla commissione elettorale. Georgescu è indagato per finanziamento illecito alla campagna elettorale, affiliazione a gruppi antisemiti e promozione di simboli del fascismo. Dopo la sua esclusione dal voto, il centro di Bucarest è stato teatro delle violente proteste di centinaia di persone. Negli ultimi giorni sono emersi anche nuovi dettagli sui rapporti tra Georgescu e Horaţiu Potra, un ex mercenario assoldato come guardia del corpo dal candidato presidenziale. Figura chiave dell’ultranazionalismo romeno e sospettato di essere in contatto con i servizi russi, la sera del 9 marzo Potra ha diffuso un messaggio in cui chiedeva ai militari di tutto il paese di “partire per Bucarest con bastoni, asce e forconi” per arrestare i colpevoli del “golpe globalista” contro Georgescu, scrive HotNews. A dicembre Potra era stato arrestato con una ventina di militanti per possesso di armi e incitamento alla violenza mentre si recava a Bucarest, dov’era in programma una manifestazione a favore di Georgescu.
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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati