Maaza Mengiste è una scrittrice etiope-americana molto nota per il suo splendido Il re ombra, romanzo sulle partigiane impegnate contro l’invasione italiana dell’Etiopia, voluta negli anni trenta da Mussolini, e che andrebbe letto in tutte le scuole. Ora Einaudi ripropone in una nuova traduzione il primo libro di Mengiste. Sotto lo sguardo del leone non nasce come libro per ragazzi, ma proprio a loro permette di capire, attraverso una storia privata che si fa collettiva, i drammi di un passato recente. Mengiste parla del Derg, il biennio rosso, quando in Etiopia cade l’impero di Hailé Selassié (ucciso e sepolto chissà dove) e al suo posto arriva un comitato d’ispirazione sovietica che mette a ferro e fuoco il paese. Colpisce la sapienza con cui Mengiste tratteggia i personaggi. Sono teneri, confusi, belli e in fondo anche un po’ dannati. Ma la vera protagonista è la storia. L’autrice, che non disdegna le ricerche d’archivio, riprende nel dettaglio non solo un evento ma un tessuto storico. Tutto questo le permette di distillare una prosa molto precisa e di raccontare gli eventi con un’incredibile ricchezza di sfumature. Quella narrata in Sotto lo sguardo del leone è una storia che merita di essere conosciuta da tutti: molto di quello che racconta si sta ripresentando ora in forme nuove, in altri luoghi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1605 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati