Il nuovo disco dei Darkside sperimenta per distruggere suoni familiari e rimetterli insieme facendoli sembrare alieni. Non sorprende, visto che questo progetto di Nicolás Jaar e Dave Harrington è sempre esistito in uno spazio al confine tra rock psichedelico, elettronica e jazz. Stavolta però porta all’estremo le sue tendenze decostruzioniste. La musica fa continue deviazioni, partendo da elementi riconoscibili che poi si trasformano in qualcosa di nuovo. Con l’aggiunta del batterista Tlacael Esparza le fondamenta ritmiche sono più forti che mai e aggiungono una qualità tattile a un disco che altrimenti sarebbe elusivo. Oltre la sperimentazione, Nothing contiene un peso emotivo ben distinto. C’è la tensione tra controllo e caos, che ci porta al cuore di questo lavoro: un esercizio nel lasciare andare aspettative e convenzioni. In un panorama generale dove tanta musica punta all’immediatezza, questo album esalta il disorientamento, premiando chiunque voglia perdersi in paesaggi sonori imprevedibili.
David Saxum, Northern Transmissions
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Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati