Come molti di noi, Alice Sara Ott pensava che il notturno fosse un’invenzione di Chopin. Ma il vero padre di questo genere di composizione per pianoforte è l’irlandese John Field (1782-1837). Ott si è imbattuta nella musica di Field per caso durante la pandemia di covid-19, è rimasta incuriosita e ci si è dedicata con attenzione. Il risultato è questo album, che raccoglie tutti i notturni di Field. La qualità del suono di Ott è incontaminata e dà la giusta presenza a ogni nota. Ma questa chiarezza non si traduce semplicemente in precisione: è anche in grado di catturare i più intricati cambiamenti di umore. Alcuni di questi notturni hanno un titolo, e Ott rende queste descrizioni molto concrete. Un ottimo esempio è il notturno Canzone della culla: il pianissimo evoca perfettamente l’immagine di una madre che canta dolcemente al suo bambino. Ci sono anche casi di scrittura più virtuosistica, come il Nocturne pastorale: la sua giocosità spensierata è resa da Ott con una nonchalance che lo fa quasi sembrare un’improvvisazione. Questo album è il modo perfetto per scoprire un compositore interessante.
Azusa Ueno, The Classic Review

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Questo articolo è uscito sul numero 1602 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati