Cultura Libri
Quaderno dei fari
128 pagine, 15 euro

Il bel libro della messicana Jazmina Barrera è fatto di escursioni tra diversi fari del mondo. “Probabilmente mi piacciono i fari perché sono disorientata”, scrive. Ma Barrera poi estende il suo sguardo verso il mare, ed è su questa immensità – che sia celeste, verde, blu, grigia o nera – che le sue divagazioni raggiungono le profondità del trascendente e del sublime. Una parte importante della storia è la reinvenzione delle esperienze del nonno e del padre di Richard Louis Stevenson, ingegneri e pionieri nella costruzione dei fari. Sir Walter Scott ha un posto di rilievo in questa trama: nel 1814 partecipò a un viaggio intorno alla Scozia a bordo di una nave chiamata Pharos, sulla quale viaggiava anche il nonno di Stevenson. Entrambi scrissero diari da cui Barrera seleziona episodi memorabili. Un altro raggio di questo libro luminoso proviene dalle digressioni personali dell’autrice. E quando Barrera si prende dei rischi, riesce nell’impresa: per esempio, sviluppa e conclude un racconto incompiuto che Poe scrisse poco prima di morire, in cui c’erano un guardiano del faro, il suo cane Neptune e quello che sembrava essere un secondo guardiano, tutti intrappolati nello stesso faro durante una violenta tempesta. Poe scrive che la marea si stava alzando, cosa che inquieta il protagonista, “perché il pavimento è sotto il livello del mare”. E da qui, Barrera si lancia nella sua versione di ciò che accadrà, con una scrittura spettrale, solida e concisa. Juan Manuel Vial, La Tercera

C’era una volta a Hollywood
400 pagine, 20,00 euro

Due anni dopo l’uscita nelle sale, Quentin Tarantino ha tratto un romanzo dal suo ultimo film, definendolo un “ripensamento completo” della storia. Il libro offre un’esperienza diversa dal film: è più ruvido, più erotico, più sanguinario, più malinconico e, in qualche modo, più obliquo nel significato. C’era una volta a Hollywood espande l’universo del film anche mentre lo commenta. Forse la più grande sfida per Tarantino è che molti dei suoi potenziali lettori conoscono il finale. La suspense del film deriva dall’anticipazione di ciò che accadrà quando la storia arriverà al 9 agosto 1969, la notte in cui la Family di Charles Manson uccise cinque persone nella casa dell’attrice Sharon Tate. Fin dalle prime scene, il film sembra destinato a scontrarsi con questa tragedia reale, e tutto, non ultimo il suo straordinario colpo di scena, si basa su questo soffocante senso di aspettativa. Ma Tarantino, astutamente, trova il modo di modellare il romanzo in modo molto diverso. La trama di Manson diventa solo una piccola parte del vasto arazzo della Los Angeles di fine anni sessanta. Il centro emotivo del romanzo sono il cowboy televisivo Rick Dalton e il suo migliore amico e controfigura, Cliff Booth, minacciati dall’avvento della New Hollywood. Riusciranno a sopravvivere all’inevitabile cambiamento? C’era una volta a Hollywood più che a un film fa pensare a una serata passata in compagnia di Tarantino. Charles Arrowsmith, The Washington Post

Tre
624 pagine, 19,00 euro

È la storia di tre amici inseparabili che la vita ha separato. Naturalmente, come i moschettieri, i tre amici sono quattro. La protagonista si chiama Virginie. È tornata nella piccola città di Saône-et-Loire dove Nina, Etienne e Adrien si sono conosciuti in quinta elementare. Sono tutti nati nel 1976. Navighiamo tra il passato e il presente. È il 2017, una macchina con dentro un cadavere è stata appena ripescata dal lago. I compiti, l’insegnante sadico, le prime sbornie, la pubertà, i desideri erotici: i tre non hanno segreti l’uno per l’altro. Nina, Etienne e Adrien pensavano che da grandi sarebbero rimasti sempre insieme. Nina, sposata a uno zotico da cui è riuscita a fuggire, è tornata anche lei a Saône-et-Loire, dove gestisce un rifugio per animali abbandonati. Etienne, figlio di un borghese, è diventato un ispettore di polizia, e Adrien uno scrittore. La vita di Etienne è stata avvelenata da una certa Clotilde, scomparsa nel 1994. Lui non l’ha uccisa. Tuttavia erano insieme quella sera, in riva al lago. Avevano fatto il bagno. Etienne, che si era addormentato, aveva creduto di vedere un’auto affondare nell’acqua. Aveva accettato un ultimo appuntamento, per farle sapere che era tutto finito. L’auto con il cadavere è dunque il ritorno del rimosso? Non è come sembra. Claire **
**Devarrieux, Libération

Chi ha peccato
352 pagine, 19,00 euro

Whistling Ridge in Colorado è una comunità presieduta da un pastore cristiano fondamentalista che considera del tutto legittimo dire a una vittima di violenza domestica che dovrebbe pregare per capire cosa ha fatto per meritarselo. Nel corso degli anni, Dolly Blake è diventata brava a usare il correttore sui lividi, poiché il suo instabile marito Samuel, veterano del Vietnam, picchia spesso i familiari. Il figlio maggiore Noah, innamorato dell’immigrato rumeno Rat, è un bersaglio frequente della sua ira: il pastore Lewis predica l’omofobia insieme ad altre forme di intolleranza. La reputazione della famiglia è tale che quando la sorella diciassettenne di Noah, Abigail, scompare dopo una festa, tutti pensano che sia scappata. Mentre la sua amica Emma cerca di scoprire cosa sia successo, vengono alla luce segreti e risentimenti a lungo nascosti. Scritto magnificamente e molto commovente (soffriamo per un gruppo di persone intrappolate dall’ignoranza, dalla crudeltà e dal trauma), il romanzo di Anna Bailey è un debutto notevole. Laura Wilson, The Guardian

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1417 - 9 luglio 2021
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