01 ottobre 2016 16:48
Una manifestante tiene un cartello con la foto di Berta Cáceres durante un corteo per la giornata internazionale delle donne a Managua, in Nicaragua, l’8 marzo 2016. (Inti Ocon, Afp)

Per gli attivisti impegnati a difendere l’ambiente l’America Latina è il posto più pericoloso del mondo. La storia di Berta Cáceres.

L’America Latina è il continente dove si registra il più alto numero di omicidi di militanti ambientalisti. Secondo l’ultimo rapporto di Global witness, l’Honduras è il paese più pericoloso del mondo per chi difende l’ambiente: tra il 2010 e il 2014 sono state uccise 101 persone a causa del loro impegno.

Berta Cáceres era un’attivista honduregna di fama internazionale. È stata una delle fondatrici del Consiglio delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras e nel 2015 aveva vinto il prestigioso premio Goldman per l’ambiente per il suo ruolo nella campagna di resistenza contro la diga Agua Zarca, considerata una minaccia per il territorio e per gli indigeni della comunità di Rio Blanco.

Da anni Cáceres riceveva minacce di morte ed era stata arrestata con l’accusa di attività illegali. Il 3 marzo 2016 è stata uccisa nella sua casa della Esperanza, nell’ovest del paese.

Sua figlia, Bertha Isabel Zúniga Cáceres, sarà al festival il 1 ottobre per l’incontro “Uno sporco lavoro”, insieme all’ambientalista Flaviano Bianchini, fondatore dell’ong Source international, che difende le comunità indigene dagli abusi delle multinazionali estrattive, e a Luca Martinelli, giornalista di Altreconomia.

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