22 luglio 2016 21:50

Se da qualche tempo state dormendo poco – e non è inconcepibile che a tenervi svegli sia l’attuale crollo dell’ordine globale postbellico – ho una buona notizia per voi. Con fortuito tempismo, il cognitivista canadese Luc Beaudoin ha inventato una nuova cura per l’insonnia: il rimescolamento cognitivo. In pratica, consiste nel mescolare deliberatamente i pensieri in modo tale che non abbiano più senso. E dato che ultimamente il mondo di senso ne ha ben poco, che cosa avete da perdere?

I metodi tradizionali per combattere l’insonnia, osserva Beaudoin, sono quasi sempre inutili. Se è l’ansia a tenerci svegli, contare le pecore non serve: è un’attività estremamente noiosa, il che significa che qualsiasi altro pensiero – e in particolare una preoccupazione – avrà il sopravvento. Di solito, le tecniche di rilassamento sono destinate al fallimento proprio perché stiamo cercando coscientemente di addormentarci. La meditazione, se fatta come si deve, non ci rilassa ma ci rende più vigili.

Il rimescolamento cognitivo consiste invece nel visualizzare mentalmente una sequenza casuale di oggetti per qualche secondo ciascuno: una mucca, un microfono, una pagnotta e così via. È di fondamentale importanza che la sequenza non abbia alcun significato, altrimenti torneremo a rimuginare. Beaudoin ha creato anche un’applicazione, MySleepButton, che ci sussurra all’orecchio i nomi degli oggetti. Un’alternativa è scegliere una parola come “buonanotte” e pensare a tutti i possibili oggetti che cominciano con la “b”, poi con la “u”, con la “o”, e così via. A quel punto, a giudicare dalla mia esperienza, vi sarete già addormentati.

La miglior cura per la rabbia non è sfogarla, ma pensare a qualcosa di così complesso da non lasciarle spazio

Questo sistema funziona, sostiene Beaudoin, in parte perché l’evoluzione ha portato il nostro cervello a stabilire se è rischioso addormentarsi controllando quello che sta facendo in quel momento una sua regione specifica: la corteccia. Se la corteccia sta cercando di “dare un senso” a qualcosa, è segno che sta valutando possibili pericoli. Mentre se la mente vaga liberamente, è probabile che tutto sia tranquillo. Quindi riempiendo la mente di pensieri insensati, facciamo scattare l’interruttore del sonno. Questa tecnica, però, funziona anche per un motivo più semplice: è difficile concentrarsi su tante cose contemporaneamente. Mentre siamo occupati a generare l’immagine mentale di un microfono, è improbabile che riusciamo anche a preoccuparci per il mutuo.

Il rimescolamento cognitivo non serve solo per combattere l’insonnia. L’attenzione, come ormai sicuramente tutti saprete, non è una risorsa infinita. Questo significa che è importante gestirla con cura: se la usiamo per pensare alle notizie allarmanti che leggiamo sui giornali, ne avremo di meno per ciò che conta veramente. Questa tecnica è anche un modo intelligente per mettere a tacere i pensieri negativi, perché sovraccarica deliberatamente la nostra soglia di attenzione.

Davanti a un adulto che fa strani versi, spesso un neonato smette di piangere: non può lamentarsi e divertirsi contemporaneamente. Gli adulti non sono molto diversi. È per questo che la cura migliore per la rabbia non è sfogarla, ma pensare a qualcosa di sufficientemente complesso da non lasciarle spazio (avete mai provato a fare il sudoku mentre dentro di voi sbraitate contro qualcosa o qualcuno?). È anche il motivo per cui va benissimo se la nostra strategia per accettare la Brexit comprende qualche distrazione. Suonare l’arpa mentre Roma brucia ha i suoi lati positivi.

(Traduzione di Bruna Tortorella)

Questo articolo è stato pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian

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