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ITALIA

Si indaga sui trafficanti e i produttori di droga

Omicidio carabiniere a Marsala: arrestato il proprietario delle serre di marijuana

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I carabinieri del Comando provinciale di Trapani confermano la notizia dell'arresto del proprietario delle serre in cui era stata impiantata la piantagione di marijuana (6 mila piante) che sarebbe stata scoperta, durante un servizio di appostamento, dal maresciallo Silvio Mirarchi. Il sottofficiale è deceduto ieri pomeriggio all'Ospedale civico di Palermo dopo le gravi lesioni provocate da due colpi di pistola che lo hanno raggiunto a un rene e all'aorta. Il nome dell'arrestato dovrebbe essere diffuso in giornata con un comunicato ufficiale.

Massimo riserbo, intanto, sulle indagini in corso per scoprire chi ha sparato contro Mirarchi. Il suo corpo è all'istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per l'autopsia. I funerali potrebbero svolgersi sabato nella Chiesa Madre di Marsala alla presenza dei vertici dell'Arma dei carabinieri.

Il proprietario delle serre è stato arrestato con l'accusa di coltivazione e detenzione di droga. Naturalmente l'attenzione degli investigatori è puntata sull'omicidio del maresciallo e quindi i carabinieri stanno valutando attentamente le dichiarazioni dell'uomo cui è stato chiesto dove fosse all'ora della sparatoria nella campagna marsalese e se altre persone si occupavano della coltivazione della marijuana.  

Un applauso si è levato dalle tribune collocate ai Fori Imperiali per Silvio Mirarchi, il carabiniere ucciso ieri a Marsala. Durante la sfilata delle Forze Armate per la Festa della Repubblica Mirarchi è stato infatti ricordato dallo speaker della parata e dalle tribune è partito subito un applauso. 

L'ipotesi più accreditata è che a sparare siano state delle persone a guardia dei campi di marijuana ormai comuni nelle campagne che vanno da Trapani a Mazara del Vallo.
   
Un paio di settimane fa due romeni erano stati presi a fucilate in un'altra zona di campagna tra Marsala e Mazara del Vallo dai custodi di una piantagione di canapa indiana. Uno di loro, ferito, era riuscito a fuggire. Dell'altro, invece, si sono perse le tracce. Qualche giorno dopo un cadavere carbonizzato è stato rinvenuto a circa un chilometro di distanza. I carabinieri stanno indagando, anche con accertamenti del Ris e impiego di cani "molecolari" della polizia, per stabilire se il cadavere è quello del romeno scomparso.