14 maggio 2015 17:06

La galleria Ono Arte Contemporanea di Bologna presenta Bob Dylan: like a rolling stone, una retrospettiva che ripercorre i primi anni della carriera del cantautore statunitense fino al 1966, attraverso le immagini di tre fotografi: Barry Feinstein, Joe Alper e Tony Frank, oltre alle illustrazioni di Bob Masse, autore delle locandine dei primi concerti di Dylan.

Bob Dylan, vero nome Robert Allen Zimmerman, nasce nel 1941 a Duluth, in Minnesota. La sua formazione ruota intorno al folk di impegno politico di Woody Guthrie e ai poeti della beat generation. Negli anni sessanta lascia un segno indelebile nella cultura popolare del ventesimo secolo. I primi anni del decennio lo vedono protagonista della scena folk del Greenwich village, quando si trasforma da ragazzo di provincia in paladino dei diritti civili. Il 28 agosto 1963 partecipa con Joan Baez alla marcia su Washington per il lavoro e la libertà dove assiste allo storico discorso “I have a dream” di Martin Luther King Jr. A questo periodo appartengono album come The freewheelin’ (1963) che contiene Blowin’ in the wind, diventata un vero e proprio inno di protesta, seguito nel 1964 da The times they are a-changin’. Il movimento però comincia a stargli stretto e Dylan si allontana progressivamente dalla marce per i diritti civili, rifiutando il ruolo di cantautore impegnato che gli era stato assegnato dalla sinistra statunitense.

Nel marzo 1965 arriva la cosiddetta “svolta elettrica” con l’album Bringing it all back home a cui segue nell’estate il primo concerto in cui Dylan sale sul palco del Newport folk festival con una band e una chitarra elettrica. Il pubblico lo contesta e lo fischia, accusandolo di suonare musica commerciale. L’esibizione allontana il cantautore dal movimento folk ma, nonostante l’ostilità del pubblico, Dylan continua la sua evoluzione. A dispetto delle polemiche, nel 1965 esce il singolo Like a rolling stone, che sale in cima alle classifiche statunitensi e britanniche. Al periodo elettrico appartengono anche Highway 61 revisited e Blonde on blonde.

Tra l’aprile e il maggio 1966 intraprende un tour in Europa e in Australia. La prima metà degli show vede Dylan da solo sul palco con armonica e chitarra acustica, mentre nella seconda viene accompagnato da The Hawks, che in seguito avrebbero cambiato il nome in The Band. A questo periodo risale il concerto alla Free trade hall di Manchester, in Inghilterra, diventato un bootleg famoso tra gli appassionati che però attribuiscono per errore il luogo dell’evento alla Royal Albert hall di Londra. Ecco perché nel 1998 è stato pubblicato ufficialmente come Bob Dylan live 1966, The “Royal Albert hall” concert.

In occasione della mostra Bob Dylan: like a rolling stone, aperta fino al 13 giugno 2015, la Fondazione cineteca di Bologna proietterà il 27 maggio il documentario No direction home di Martin Scorsese.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it