29 gennaio 2015 14:19
L’ingresso della camera dei deputati. (Annalisa Camilli, Internazionale)

Manca meno di un’ora all’inizio della seduta congiunta di camera e senato per eleggere il presidente della repubblica, nel transatlantico della camera giornalisti politici di ogni schieramento s’incontrano e discutono freneticamente. Fino a ieri sera l’indicazione del Partito democratico e di Forza Italia era di votare scheda bianca nei primi tre scrutini, per poi convergere su un nome alla quarta votazione, quando servirà solo la maggioranza assoluta e non la maggioranza dei due terzi per eleggere il presidente della repubblica. Ma nelle ultime ore un’altra ipotesi sta prendendo piede: una convergenza immediata di Partito democratico e Forza Italia sul nome di Sergio Mattarella, proposto ufficialmente anche dal premier Renzi durante l’assemblea dei grandi elettori del Pd.

Lo conferma il senatore di Forza Italia Antonio Razzi che dice: “Credo che Renzi ha fatto un incontro con il nostro presidente Berlusconi. Dobbiamo aspettare se la colazione è andata bene. Noi avevamo altre esigenze, ma si può sicuramente trattare perché Mattarella alla fine viene dalla vecchia Democrazia cristiana, non è un ex Pci e questo può dare sicuramente una soluzione per tutti e due (gli schieramenti)”.

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri non conferma: “Per ora non c’è nessuna novità, c’è imperizia nel centrosinistra nel gestire cose complesse, come si è visto in questi giorni, ma se le cose vengono gestite meglio vediamo che succede”.

Per l’ex direttore del quotidiano Europa Stefano Menichini la candidatura di Mattarella si sta rafforzando:

Mi sembra che su questo nome si sia creata una premessa indispensabile, cioè la convergenza della stragrande maggioranza del gruppo democratico, tra grandi elettori, parlamentari e delegati delle regioni saranno un 440. A cui si aggiungono pare in questo momento Sinistra ecologia e libertà e forse il gruppo dei cinquestelle dissidenti. E c’è l’incognita sul comportamento di Forza Italia e del Nuovo centrodestra, con Casini che sta facendo da mediatore per portare sul nome di Mattarella l’adesione esplicita dei gruppi dell’ex centrodestra. Berlusconi sta cercando di dare un sostegno indiretto a questa soluzione, anche se non è la sua preferita.

Annalisa Camilli, Internazionale

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