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MONDO

La crisi ucraina colpisce anche la chiesa: il monastero delle grotte a Kiev rischia il fallimento

La situazione disastrosa dell’economia ucraina ha avuto le sue ripercussioni sul monastero delle grotte: i costi del materiale liturgico sono aumentati. La situazione è ancora peggiore con i conti relativi all’erogazione di elettricità e riscaldamento

 

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La crisi ucraina colpisce duramente la chiesa: il monastero delle grotte a Kiev rischia il fallimento

La crisi finanziaria in cui versa l’Ucraina colpisce duramente anche la chiesa ortodossa. Il più antico monastero delle grotte di Kiev (Kyevo Pečers'ka Lavra) rischia il fallimento. Il convento fu fondato nel 1051 dai monaci Antonio e Teodosio. Diventato un luogo di culto sempre più importante nel Medioevo, oggi ospita anche la residenza del Metropolita di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina (indipendente dal Patriarcato di Mosca).

La situazione disastrosa dell’economia ucraina ha avuto le sue ripercussioni sul monastero delle grotte: i costi del materiale liturgico (perlopiù candele e libri liturgici, compresa la Bibbia) sono aumentati di un terzo e l’aspetto esterno del principale luogo di culto degli ortodossi ucraini lascia desiderare.

I lavori di ristrutturazione che dovevano essere completati entro la Pasqua ortodossa sono fermi per la mancanza di fondi. I soldi accumulati dalla chiesa, e tenuti sui conti di una banca di Kiev, sono stati ‘bruciati’ dal fallimento della banca.

La situazione è ancora peggiore con i conti relativi all’erogazione di elettricità e riscaldamento. All’interno del monastero ci sono 13 tra abbazie, badie e cattedrali, ma anche numerose grotte e gallerie (da cui il nome del santuario) che per l’illuminazione complessiva consumano quanto un quartiere interno della capitale ucraina.

Prima dell’aumento vertiginoso dei prezzi, per servizi i monaci pagavano mensilmente 300 mila hrivne ucraine (25 mila euro) per la luce e 400 mila hrivne (33 mila euro) per il riscaldamento. Ora però il valore della hrivna si è dimezzato (oltre 25 hrivne per un euro anziché 12 come prima della crisi).

Nello stesso tempo, per ottenere un’ennesima tranche di prestiti dal Fondo Monetario Internazionale, il governo di Kiev ha quasi triplicato le tariffe per luce, acqua e riscaldamento (+280%). Così i monaci sono rimasti senza soldi, senza luce e senza gas, e ora lottano per la sopravvivenza.