La pandemia

In una settimana impennata dei nuovi casi: il balzo è dell'80,7 %. I dati della Fondazione Gimbe

Crescono i decessi (+16,1%), i ricoveri (+20,4%) e le terapie intensive (+13,1%). Cartabellotta: "Omicron: spingere su vaccinazioni, con corsa ai tamponi rischio paralisi Paese"

In una settimana impennata dei nuovi casi: il balzo è dell'80,7 %. I dati della Fondazione Gimbe
Ansa/Ciro Fusco
Una terapia intensiva

Il monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe relativo al 22-28 dicembre fotografa un aumento dei nuovi casi in tutte le regioni ad eccezione della provincia di Bolzano. In 45 province si registrano oltre 500 casi per 100 mila abitanti. Le persone non vaccinate sono 9,44 milioni: tra queste 2,34 milioni di over 50 e 3,42 milioni della fascia 5-11 anni, dove si registrano 93.771 somministrazioni.

Per le terze dosi il tasso di copertura è del 58,9% con rilevanti differenze regionali. 

Gli effetti collaterali della corsa ai tamponi

Le riflessioni del presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta: "L’obiettivo primario è di contenere il sovraccarico degli ospedali spingendo al massimo su coperture vaccinali e richiami e limitare la circolazione del virus con mascherine e distanziamento. La corsa ai tamponi senza regole, infatti, presenta diversi 'effetti collaterali': innanzitutto, sovraccarica il sistema di testing dei tamponi molecolari, impedendo di testare con tempistiche adeguate chi ne ha realmente bisogno perché sintomatico o contatto di soggetto a rischio. In secondo luogo, il ricorso sregolato ai tamponi rapidi da parte di soggetti asintomatici contribuisce ad alimentare false sicurezze, vista la probabilità del 30-50% di falsi negativi. Ancora, - continua Cartabellotta - indipendentemente dalla revisione della durata della quarantena, l’emersione di un numero così elevato di casi rischia di paralizzare il Paese con un lockdown di fatto, alimentando peraltro una narrativa distorta dominata dagli altisonanti dati dei contagi e non dal loro reale impatto su ricoveri, terapie intensive e decessi, oltre che su altri esiti di salute non dipendenti da COVID-19".

Ecco il dettaglio del monitoraggio settimanale

Decessi

Crescono i decessi: 1.024 negli ultimi 7 giorni (di cui 36 riferiti a periodi precedenti), con una media di 146 al giorno rispetto ai 126 della settimana precedente.

Nuovi casi

"Da due mesi e mezzo – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si rileva un aumento dei nuovi casi, che nell’ultima settimana ha subìto un’ulteriore impennata, superando quota 320 mila, sia per l’aumentata circolazione virale, sia per l’incremento del numero dei tamponi". Nel dettaglio: la media mobile a 7 giorni dei nuovi casi è schizzata da 27.199 del 22 dicembre a 45.753 il 28 dicembre (+68,2%) e il rapporto positivi/persone testate ha raggiunto il 37,8%, indicando che in assenza del calo dei tamponi nei giorni festivi il numero dei nuovi casi sarebbe ancora maggiore

Nella settimana 22-28 dicembre 2021 in tutte le Regioni, ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 9,6% del Friuli-Venezia Giulia al 257,6% dell’Umbria In 45 Province l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti con Milano in testa (1.243), seguita via via da Lodi (1.158), Monza e della Brianza (1.023), Varese (907), Perugia (896), Pavia (891).

Caos tamponi

La Fondazione rileva come il sistema di testing sia ormai in tilt a causa dei troppi falsi negativi dei tamponi antigenici e avverte del rischio di un lockdown di fatto indipendentemente dalla modifica delle regole sulla quarantena, con l’emersione di un numero enorme di casi e sganciati dalla modifica delle regole sulla quarantena.

Nelle ultime due settimane il numero dei tamponi totali è passato da 3.750.804 della settimana 8-14 dicembre a 5.175.977 della settimana 22-28 dicembre (+38%), per l’incremento sia dei tamponi rapidi (+1.018.733; +38,7%) che di quelli molecolari (+406.440; +36,3%).

L’aumentata attività di testing, tuttavia, è solo una delle determinanti della crescita dei nuovi casi. "Questi dati – commenta il Presidente – dimostrano una notevole crescita della circolazione virale sia per la progressiva espansione della variante Omicron, molto contagiosa, che per l’aumento dei contatti sociali nel periodo delle festività, il cui impatto su ricoveri e decessi sarà visibile nelle prossime settimane".

Ricoveri

Si registra una notevole riduzione della percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi che consegue a vari fattori: identificazione di un maggior numero di casi, aumento delle coperture vaccinali e delle terze dosi, aumento del numero delle persone guarite e numero elevato di casi nella fascia 0-11, meno soggetta a forme severe di malattia. Inoltre, nelle prossime settimane, si potrà valutare anche la possibile minor virulenza della variante omicron. In particolare, negli ultimi 14 giorni per l’area medica la media mobile a 7 giorni è scesa dal 2,42% del 14 dicembre all’1,87% del 28 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,30% del 14 dicembre allo 0,22% del 28 dicembre.

"Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – aumentano ancora i posti letto occupati da pazienti COVID: rispetto alla settimana precedente +20,4% in area medica e +13,1% in terapia intensiva". A livello nazionale, al 28 dicembre, il tasso di occupazione da parte di pazienti COVID è del 15,9% in area medica e del 12,6% in area critica, con notevoli differenze regionali: la Provincia Autonoma di Trento supera la soglia del 15% in area medica (17,8%) e del 20% in area critica (25,6%); le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (28,3% area medica e 12,8% area critica), Friuli-Venezia Giulia (22,2% area medica e 14,9% area critica), Lazio (16% area medica e 14,3% area critica), Liguria (28,8% area medica e 18,7% area critica), Lombardia (16,2% area medica e 12,6% area critica), Marche (21,6% area medica e 16,7% area critica), Provincia Autonoma di Bolzano (17,4% area medica e 18% area critica), Piemonte (19,2% area medica e 14,6% area critica), Sicilia (18,7% area medica e 10,2% area critica) e Veneto (17,5% area medica e 16,5% area critica).

Vaccini, crollo per gli over 12

Nella settimana 20-26 dicembre il numero dei nuovi vaccinati è sceso a 201.180 (-27%) rispetto ai 275.641 della settimana precedente: tuttavia, a fronte di 93.771 nuovi vaccinati nella fascia 5-11 anni, crolla il numero degli over 12.

Vaccini, le coperture

Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 97,8% degli over 80 al 6,3% della fascia 5-11), così come sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto il 72,5%, nella fascia 70-79 il 57,9% e in quella 60-69 anni il 48,3% .

Secondo la platea ufficiale (n. 31.001.107) il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è del 58,9% con nette differenze regionali: dal 45,2% della Sicilia al 68% della Provincia Autonoma di Trento e della Valle D’Aosta.